
Non parlo di danza, questa volta, ma sempre di incontri, seppure “altri”. Pordenonelegge, festa del libro con gli autori che da 14 anni a settembre riempie le piazze e le vie del centro della mia “piccola città” per 5 giorni, può apparire solo un caos, oppure offrire insolite occasioni.
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h. 16.45, giovedì 17 settembre, a Pordenonelegge. Fai la fila per un po’ per una conversazione interessante, ma manchi l’incontro: finiscono i posti due persone giusto prima di te. Gli “angeli” (giovani creature in maglietta gialla che presidiano tutti gli eventi del festival) sono inflessibili, ripetono che i posti sono finiti, anche quelli in piedi, anche quelli nell’atrio; non resta che cambiare programma.
Poi, capita che uno scrittore oggi fa il libraio, e sotto il tendone dei libri in vendita c’è il suo ultimo “misfatto” (come l’ha chiamato lui). Leggo il risvolto di copertina, che descrive il libro: l’ultima parola è libertà.Sorpresa. Proprio quello di cui ho voglia di parlare…
Lo guardo un momento, vedo un sorriso rapido, e allora gli domando, indicando il libro: – di che parla? -. Così, a bruciapelo.
Mi guarda leggermente sorpreso, dice qualche parola – Dio, che domanda difficile -… e poi me ne racconta.
Un uomo si domanda chi è, lui, mentre lavora otto ore al giorno. Si chiede se la felicità non sia lasciarsi semplicemente andare alle regole. E se fare delle scelte, piccole, normali, invece è possibile.
Lo ascolto, faccio qualche altra domanda, scherzo sull’occasione di chiedere allo scrittore del suo libro, proprio prima di acquistarlo. Dove mai potrebbe capitare?
Ecco: non ho mancato nessun incontro… l’ho avuto, oggi, il mio incontro con lo scrittore. Personalizzato!
Grazie Max, e scusa l’invadenza.
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La dedica che gentilmente ha acconsentito a scrivere sulla prima pagina dice: “buon VIAGGIO nella NOSTRA METROPOLI. ATTUALE o FUTURA? Max”
E’ Massimiliano Santarossa, e il libro è “Metropoli”. Dopo averlo letto, forse vi dirò com’è.